giovedì 7 marzo 2013

Sherlock a Shanghai



Trama


Nella Cina repubblicana degli anni venti, a Shanghai si svolgono le indagini di Huo Sang, un investigatore privato che, assieme al suo assistente Bao Liang, distica e risolve i casi più intricati.
Una figura determinata e decisa che, protagonista dei sette racconti polizieschi descritti nel libro, si muove in una Shanghai in mutamento, testimone di crimini e di ingiustizie, ma, allo stesso tempo, luminosa di ricchezza e modernità.

In un periodo in cui sono in atto drastici cambiamenti culturali e politici prodotti dal confluire di idee e valori stranieri che influenzarono soprattutto le grandi aree urbane, si presenta così il paesaggio che fa da sfondo alle vicende di Huo Sang, lo Sherlock Holmes cinese, icona della nuova narrativa poliziesca in Cina.

Biografia

Cheng Xiaoqing nasce nella vecchia Shanghai nel 1893, ed è il più famoso autore di detective stories cinesi della prima metà del Novecento.

Ebbe un'infanzia molto povera, dovette abbandonare presto gli studi e, all'età di sedici anni, fu assunto in una fabbrica di orologi. Iniziò così a leggere molto ed a scrivere; pubblicò due novelle i cui guadagni gli permisero di iscriversi ad un corso di lingua inglese presso l'YMCA di Shanghai.
Nel 1915, Cheng accettò l'incarico di insegnante di dialetto Wu, o Shanghaiese, e continuò a studiare. La sua padronanza dell'inglese migliorò al punto di consentirgli una stretta collaborazione con Sir Arthur Conan Doyle per la traduzione in cinese classico dei suoi racconti.
Il lavoro di traduzione migliorò anche il suo impegno creativo, e così iniziò a comporre proprie opere letterarie, la prima delle quali fu “La Rondine della Cina meridionale” nel 1919.

Gli anni che Cheng Xiaoqing dedica alla traduzione di Sherlock Holmes hanno certamente influenzato le idee e lo stile che lo scrittore cinese fonda nelle sue opere tanto innovative per la letteratura del suo Paese.
E' possibile quasi tracciare un parallelo tra la Londra di fine Ottocento e la Shanghai degli anni '20, tra Huo Sang e Bao Lang e Sherlock Holmes e Jonh Hamish Watson, tra il loro appartamento in Aiwen Road piuttosto che in Baker Street.
Cheng parla di una Cina che sta cambiando, una Cina che vive la nascente Repubblica, animata dal fiorire di ideali e riforme, come di critiche e fallimenti. 
Una realtà che sposta l'attenzione della narrativa che, allontanandosi dalla tradizione, ritrova il piacere dell'intrattenimento.
La narrativa, infatti, divenne un mezzo naturale per accogliere le incursioni culturali dall'Occidente, si fece portatrice del “rinnovamento” tanto sperato dai riformatori cinesi del tempo.
Attraverso l'esempio di Shanghai, Cheng mostra il passaggio dal vecchio, dall'immobile, dal decadente al nuovo, al dinamico, al moderno.
Egli è un autore occidentalizzante, che accolse l'innovazione senza mai rifiutare il suo passato o trascurare le difficoltà del suo Paese.
Cheng Xiaoqing faceva parte di quegli scrittori di narrativa di evasione che era nota con il dispregiativo di “racconti del sabato”, ed erano considerati inferiori alla narrativa di autori dagli scritti politici, ma tutto ciò non fermò la voglia di Cheng di raccontare, di suggerire sguardi critici, di mostrare come, migliorando sé stessi, si migliora il proprio Paese.

Federica Agnese