giovedì 26 settembre 2013

Il MAXXI linguaggio della contemporaneità


A Roma, il MAXXI è un’istituzione che stenta a farsi riconoscere il ruolo che le spetterebbe.
Nato per essere un museo di arte e architettura contemporanee, la sua è una struttura importante e che affascina, progettata da Zaha Hadid.
Questo binomio arte-architettura ha trovato finalmente un grande direttore artistico in Hou Hanru (侯瀚如).


Cinese di origine, vive tra Parigi e San Francisco, ed è stato curatore di numerose Biennali come quella di Venezia e di Shanghai.
Hanru ha stupito la Fondazione MAXXI con le sue proposte, tanto innovative da portare i dirigenti a sceglierlo come nuovo direttore artistico del museo fra venti candidati di fama internazionale.
“Il MAXXI è ancora un meraviglioso fiore che deve sbocciare”, queste le sue parole ai giornalisti dopo l’ufficializzazione della nomina.
L’entusiasmo di questo critico e curatore traspare anche dalle scelte messe in atto per far diventare il museo un luogo di incontro e ricerca di stili, in un dialogo sempre costante col visitatore che già si trova avvolto dalle linee tonde e coinvolgenti della struttura fin dall’ingresso, per correre poi lungo corridoi di vetro e gettarsi infine in mostre moderne e contemporanee che gli fanno sempre scoprire qualcosa in più su sé stesso.


La comunicazione, in un così forte periodo di crisi, deve reinventarsi, per andare incontro all’uomo che si trova a dover fronteggiare le avversità di tutti i giorni: solo la cultura può aiutare questo processo, e la sfida è quella di riflettere sempre di più sulle opportunità offerte dall’arte contemporanea. Obiettivo di Hanru è quello del dialogo: museo come centro di ricerca e non solo come mero spazio da esposizione.
La sfida non è impossibile, e si spera che questo grande curatore di fama internazionale riesca nell’impresa.
A lui auguriamo di riuscire a riproporre il MAXXI di Roma in una veste tutta nuova.
Visitare per credere.

FONTE: Rainews24

Chiara Mastronardo