La mattina del 1 dicembre 2013, in una fabbrica cinese della
città di Prato è divampato un incendio che ha causato la morte di sette
dipendenti della ditta. La tragedia è stata riportata dai maggiori giornali
italiani e cinesi con sfumature differenti.
Tra le testate cinesi, è interessante notare una differenza
tra il modo di trattare la notizia in un giornale nazionale come il Quotidiano
del Popolo, e in un giornale locale come ad esempio il Quotidiano di Wenzhou.
La prima fonte sottolinea in apertura le condizioni di lavoro spesso carenti
delle fabbriche cinesi in Italia, e poi ipotizza che l'incidente potrà influire
sui rapporti tra i due paesi, probabilmente determinando un cambio di
atteggiamento delle autorità italiane nei confronti delle aziende cinesi.
La fonte di Wenzhou, la municipalità da cui proviene la
maggior parte dei cinesi in Italia, descrive invece l'incidente in sé,
sottolineando il dolore dei familiari e riportando alcune dichiarazioni di Zhou
Rongjing, presidente dell'Associazione dei commercianti cinesi in Italia, che
riferisce alcuni dettagli sull'intervento delle forze dell'ordine e sulla
provenienza delle vittime.
Molti articoli italiani, fin dal titolo, rimarcano
soprattutto le pessime condizioni di lavoro dei dipendenti cinesi nelle
fabbriche, tema ripreso anche dalla console generale cinese a Firenze, la dott.ssa Wang
Xinxia, che ha ammonito la comunità locale e le associazioni degli imprenditori
cinesi sul territorio a rispettare le leggi vigenti e ad attuare misure efficaci
per evitare altri incidenti. La console ha in particolare ricordato i divieti
di improvvisare dormitori e cucine in fabbrica, esortando imprenditori ed
operai a contattare immediatamente le autorità qualora si accorgessero di
situazioni irregolari.
Nel frattempo l’indagine aperta a seguito dell’incidente ha
portato all’arresto di 11 persone, italiane e cinesi, accusate di associazione
a delinquere, poiché avrebbero falsificato i certificati di residenza dei
dipendenti cinesi.
Dopo l’incidente di Prato, alcuni assessorati al lavoro,
anche di altre regioni, hanno già convocato riunioni per approntare nuove
misure per assicurare le condizioni di lavoro e i diritti dei lavoratori nelle
ditte cinesi. È realistico che reazioni simili continuino a verificarsi nel
prossimo periodo.
FONTE: tnc.com, chinanews.com, world.people.com
FOTO: tg24.sky.it
FOTO: tg24.sky.it
Chen Yijing