sabato 6 giugno 2015

I dispersi dello Yangtze

Il tempo inclemente ha causato quello che potremmo considerare il più disastroso incidente degli ultimi settant'anni, per la Cina.La nave Eastern Star, che viaggiava da Nanjing a Chongqing, rotta turistica battuta quotidianamente da traghetti, è incappata in un ciclone causato dalla stagione dei monsoni, inabissandosi. Dei passeggeri a bordo, solo quattordici sono stati recuperati nell'arco delle ultime ore, mentre tragiche rimangono le condizioni di chi si trova ancora nel ventre della nave.Delle settantatré vittime accertate (numero che nelle prossime ore potrebbe raggiungere il centinaio), si parla anche di ben 367 dispersi.



Un numero troppo alto per restare nascosto, tanto che le telecamere della rete nazionale, la CCTV, hanno abbandonato il luogo dell'incidente dopo aver immortalato il dolore e la rabbia dei parenti delle vittime, che si sono ritrovati soli quando, appresa la notizia, hanno provato a contattare la società erogatrice del servizio del traghetto. 

I militari arrivati sul posto hanno transennato la zona, e hanno subito dato inizio alle operazioni di soccorso, rese pericolose dal maltempo. 
Data la forma della nave, e il modo in cui essa si è danneggiata, è possibile cercare superstiti solo battendo contro il metallo, cercando di avere una risposta dalle insidiose membra del gigante ferroso. 



La speranza dei soccorritori, è quella di ritrovare più superstiti possibile, ovviamente, ma di ora in ora le prospettive sono sempre meno rosee. 
I sommozzatori hanno preso parte alle operazioni, che sono rese complesse dalla posizione della nave e dalla presenza di probabili combustibili, oltre che dalle continue piogge, come detto in precedenza, e dai banchi di nebbia che si muovono lungo le rive del fiume in questo periodo dell'anno. 


E' cominciata la lotta contro il tempo per il recupero delle sfortunate vittime, e ognuno dei militari e dei soccorritori civili, come chiunque sta a guardare, spera non si tratti di sfortunati corpi che lo Yangtze deciderà di restituire quando riterrà più opportuno.

Chiara Mastronardo


FONTE: CCTV, ANSA, BBCnews
FOTO: chinanews


sabato 2 maggio 2015

Il Festival dell'Oriente è a Roma


Approda anche a Roma il Festival dell'Oriente, giunto ormai alla sua XI Edizione.
Dal 24 al 26 aprile, e ancora dal 30 aprile al 3 maggio sarà possibile recarsi alla Nuova Fiera di Roma per assistere a spettacoli continui 10-22 (la fiera chiude infatti alle 22.30) e partecipare a grandi conferenze che spaziano dalle Cerimonie del The tra Giappone e Cina, all'arte marziale, alla musica curativa.
Da non perdere, il Taiko, concerto di tamburi giapponesi, e la 舞獅 (la Danza del Leone che chi ci legge assiduamente già dovrebbe conoscere) eseguita sui pali: perfetto esempio di arte marziale e spettacolo, portata ora ai suoi estremi; grande dimostrazione di equilibrio di spirito e corpo.


Il vastissimo programma degli organizzatori è reperibile sul sito, e gli spettacoli e le conferenze sono supportati da ambasciate di tutta l'Asia Orientale e Meridionale.
Sono coinvolti gruppi itineranti che vi appassioneranno con le loro musiche gitane, cantanti liriche che si esibiranno nel caratteristico stile dell'Opera di Pechino, in un susseguirsi di eventi che, tra passeggiate e laboratori interattivi, inframmezzati da piccole soste per assaggiare cibi tipici vi trasporteranno in un'altra dimensione.


Tra i nomi più in vista dell'evento ci sono sicuramente la Maestra di antica cetra cinese, il 古箏 (guzheng), Lin Sha Yang, l'artista Yang Yi, e svariate associazioni culturali tra cui l'Associazione Giovane Cina che cura la parte dedicata alla Calligrafia Cinese.





Chiara Mastronardo

FONTE: festivaldelloriente.net
FOTO: festivaldelloriente.net

sabato 14 febbraio 2015

羊年快樂!

E' l'anno della Capra! 
I festeggiamenti sono iniziati il 14 febbraio in tutto il mondo, e se già da un po' l'esportazione di gadget a forma di capretta imperversava in tutta Europa, è proprio oggi il giorno migliore per festeggiare questo nuovo anno che porterà ricchezza e gioia -  secondo la Tradizione. 

A Roma, così come anche in altre città italiane con grandi comunità cinesi ben integrate nel territorio, la festa è cominciata alle due del pomeriggio lungo Via del Corso, per poi procedere fino alle otto di sera, a Piazza del Popolo. 
Un grande palco ha accolto la Compagnia teatrale di ragazzi vincitori di una famosissima competizione circense in Cina, oltre ad ospitare una singolare lotteria in cui in palio, tra le altre cose, c'era un viaggio per due persone proprio nel continente asiatico.


Ad aprire l'evento, la spettacolare 舞獅 (wushi), la Danza del Leone, da non confondere con la ben più famosa 舞龍 (wulong), la Danza del Dragone.
La 舞獅 infatti viene messa in scena da due soli danzatori, mentre ne servono molti di più per una Danza del Drago, ma la sua particolarità è lo stretto legame che ha con le arti marziali: pochi sanno infatti che i passi eseguiti dai ballerini sono mosse estremamente antiche e potenzialmente letali.
Ai due dragoni si sono affiancate ballerine che in abiti tradizionali hanno eseguito una danza anch'essa legata al Kung-Fu, con l'aiuto di splendidi ventagli riccamente decorati.

Lo spettacolo, strutturato come una narrazione delle tradizioni millenarie della Cina, è seguita un'esibizione a dir poco acrobatica del corpo di ballo, le cui fanciulle hanno danzato tenendo tra le mani grandi lanterne e attendendo l'entrata del bellissimo assolo tra Imperatrice e Imperatore nel Giardino Celeste.


Questa danza, di epoca Tang, era accompagnata da flauti e strumenti a fiato, e raffigurava l'Imperatore che, destatosi da un profondo sonno scosso da sogni, insegue la sua amata nel Giardino. Solo lei sarà capace di calmare i cuoi dubbi e renderlo amorevole, in uno scambio di passi di danza e musica molto toccanti.


Come a dire, ad ogni principe la sua principessa.
Alle danze Tang sono seguite esibizioni davvero sorprendenti e impossibili da catturare con una macchinetta fotografica, in cui il gruppo si è cimentato in complessi numeri acrobatici, tra cui anche quello che gli è valso il premio di "Migliore della Cina".

Dato che l'anno cinese comincia a febbraio, quest'anno per puro caso il 14, e le celebrazioni terminano solo dieci giorni dopo con la bellissima Festa delle Lanterne, a seguito dei numeri acrobatici si è potuto assistere ad altri esempi di musica, come il concerto con strumenti tradizionali dedicato all'avvicinarsi della Primavera:






Prima del grande spettacolo pirotecnico organizzato per l'occasione sulla terrazza del Pincio, l'ultima danza è stata dedicata alla Gioventù e all'Amore, forze estreme fuse alla perfezione nell'esibizione di una singola danzatrice in abiti tradizionali caratterizzati da influenze di popoli di tutta l'Asia Orientale. La sua grazia e i suoi movimenti eterei sono qualcosa che tutto il pubblico ha cercato di immortalare, e che certo hanno comunicato a tutti noi la vicinanza di terre così lontane, ma soprattutto, delle persone che le popolano.



Chiara Mastronardo

mercoledì 11 febbraio 2015

Il fattore umano

L'incidente del 4 febbraio scorso che è costato la vita a trentuno persone trova, alle porte del nuovo Anno della Capra, un tragico epilogo: pare infatti che si sia trattato di un errore umano.

La tragica svista del pilota del volo TransAsia è stata momentaneamente coperta dall'invio dell'SOS per "flameout" ad appena cinque chilometri dall'aeroporto di partenza.
Dopo l'arresto del motore principale, il velivolo è precipitato e si è schiantato prima contro l'autostrada, colpendo con l'ala un taxi e ferendo guidatore e passeggero, poi nel fiume.



L'aereo, che era di produzione franco-italiana, aveva superato una revisione di routine lo scorso 28 gennaio, e questo già gettava luce sulle prime ipotesi che trattavano di guasto tecnico. Nell'impatto, pilota e co-pilota hanno perso la vita, così come molti altri passeggeri, ma tra tanta tragedia ha scaldato i cuori la foto del bambino di due anni salvato dai soccorritori nelle acque del fiume che attraversa la città di Taipei.


A soccorsi ultimati, il relitto dell'aereo è stato rimosso, e una commissione è stata istituita per chiarire cause, modi e risarcimenti. 
Dato che a bordo si trovavano anche cittadini della Repubblica Popolare Cinese, cinque per l'esattezza, la Cina ha inviato a Taiwan una propria commissione per accertare cause e conseguenza dell'incidente. 

Chiara Mastronardo

FONTE: ansa.it, repubbica.it, SKYtg24
FOTO: ansa.it