mercoledì 11 febbraio 2015

Il fattore umano

L'incidente del 4 febbraio scorso che è costato la vita a trentuno persone trova, alle porte del nuovo Anno della Capra, un tragico epilogo: pare infatti che si sia trattato di un errore umano.

La tragica svista del pilota del volo TransAsia è stata momentaneamente coperta dall'invio dell'SOS per "flameout" ad appena cinque chilometri dall'aeroporto di partenza.
Dopo l'arresto del motore principale, il velivolo è precipitato e si è schiantato prima contro l'autostrada, colpendo con l'ala un taxi e ferendo guidatore e passeggero, poi nel fiume.



L'aereo, che era di produzione franco-italiana, aveva superato una revisione di routine lo scorso 28 gennaio, e questo già gettava luce sulle prime ipotesi che trattavano di guasto tecnico. Nell'impatto, pilota e co-pilota hanno perso la vita, così come molti altri passeggeri, ma tra tanta tragedia ha scaldato i cuori la foto del bambino di due anni salvato dai soccorritori nelle acque del fiume che attraversa la città di Taipei.


A soccorsi ultimati, il relitto dell'aereo è stato rimosso, e una commissione è stata istituita per chiarire cause, modi e risarcimenti. 
Dato che a bordo si trovavano anche cittadini della Repubblica Popolare Cinese, cinque per l'esattezza, la Cina ha inviato a Taiwan una propria commissione per accertare cause e conseguenza dell'incidente. 

Chiara Mastronardo

FONTE: ansa.it, repubbica.it, SKYtg24
FOTO: ansa.it

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