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mercoledì 11 febbraio 2015

Il fattore umano

L'incidente del 4 febbraio scorso che è costato la vita a trentuno persone trova, alle porte del nuovo Anno della Capra, un tragico epilogo: pare infatti che si sia trattato di un errore umano.

La tragica svista del pilota del volo TransAsia è stata momentaneamente coperta dall'invio dell'SOS per "flameout" ad appena cinque chilometri dall'aeroporto di partenza.
Dopo l'arresto del motore principale, il velivolo è precipitato e si è schiantato prima contro l'autostrada, colpendo con l'ala un taxi e ferendo guidatore e passeggero, poi nel fiume.



L'aereo, che era di produzione franco-italiana, aveva superato una revisione di routine lo scorso 28 gennaio, e questo già gettava luce sulle prime ipotesi che trattavano di guasto tecnico. Nell'impatto, pilota e co-pilota hanno perso la vita, così come molti altri passeggeri, ma tra tanta tragedia ha scaldato i cuori la foto del bambino di due anni salvato dai soccorritori nelle acque del fiume che attraversa la città di Taipei.


A soccorsi ultimati, il relitto dell'aereo è stato rimosso, e una commissione è stata istituita per chiarire cause, modi e risarcimenti. 
Dato che a bordo si trovavano anche cittadini della Repubblica Popolare Cinese, cinque per l'esattezza, la Cina ha inviato a Taiwan una propria commissione per accertare cause e conseguenza dell'incidente. 

Chiara Mastronardo

FONTE: ansa.it, repubbica.it, SKYtg24
FOTO: ansa.it

mercoledì 16 aprile 2014

You... Bike?





Se negli ultimi tempi l'inquinamento in Asia sta diventando il principale argomento di discussione nei grandi saloni della politica mondiale, si può dire che nel suo piccolo Taiwan sta svolgendo la sua parte.

Oltre ad un eccellente sistema di trasporto pubblico che comprende metro, autobus e addirittura funivie, da qualche anno ha fatto il suo ingresso in società il servizio "YouBike(;".

YouBike permette a tutti, taiwanesi e turisti, di usufruire di migliaia di biciclette sparse per tutta la città in punti spesso vicini ai mezzi. Inutile dire che questa iniziativa sia du un successo clamoroso: l'oriente è famoso per i mezzi a due ruote, parole come "Cina" e "Asia" evocano momenti passati, che spesso comprendono fantasie di corse in risciò nella notte, le luci dei mercati notturni ad illuminare la strada.

Le biciclette in affitto sono una gran trovata per questa città, il cui servizio è reso più fruibile da app per telefono e "Kiosk", ovvero terminali elettronici che si trovano in tutti i parcheggi e in cui si può interrogare la propria card proprio come ad un bancomat: controllare quante volte si è presa una bici e dove, verificare il saldo e via dicendo.

A rendere il tutto ancora più appetibile, specialmente per un residente straniero, non è solo la facilità, ma la comodità di utilizzare questo mezzo sulle brevi distanze: la prima mezz'ora è, infatti, gratis. I prezzi scattano dopo i 30 minuti, e sono comunque molto economici. 
Una volta imparate le ore di punta delle stazioni che si utilizzano più spesso, e affiancati dalla app che mostra in tempo reale quali sono i punti con i posti liberi per parcheggiare la propria bici, esplorare Taipei con nuovi occhi diventa un gioco da ragazzi.

Molti stranieri si sono già iscritti al servizio, e quasi ogni abitante ha un proprio account. Spostarsi diventa facile, ricordando sempre che non essendo più un pedone le regole della strada vanno rispettate, ancora con più attenzione: la bici non è la propria, ci sono molti ciclisti fra cui tanti bambini e quindi a loro va un occhio di riguardo, oltre che un sorriso quando li si supera.

A Taipei WeBike. And You?


FOTO: pr.ntnu.edu.tw

Chiara Mastronardo da Taiwan, Taipei

domenica 23 marzo 2014

Panda-monio



Succede che spesso qualche artista abbia a cuore più di altri un particolare tema: la salute, l'ambiente, gli animali. Succede in Europa, come succede in Asia.
E quando Asia ed Europa si incontrano, bisogna fare il nome dell'artista francese Paulo Grangeon, che ha realizzato un'installazione di 1600 Panda di cartapesta per sensibilizzare il mondo sull'argomento "specie in via di estinzione".

Taiwan è la prima tappa asiatica del Tour, che è veramente mondiale: Berlino e Parigi sono solo alcune delle capitali europee che hanno ospitato i Panda di Paulo finora, e Taipei appare come una vetrina internazionale per la prima volta da molto tempo.
Proprio per Taipei, che si è vestita a festa durante il Pandas World Tour, l'artista Grangeon ha realizzato 200 ulteriori opere, che vanno a sommarsi ai 1600 Panda rappresentati: i nuovi amici servono per esporre come specie in estinzione anche l'autoctono Formosan Black Bear, una specie di orso che vive solo a Taiwan, e che purtroppo rischia anch'esso l'estinzione.



Il Tour, diviso in due tappe, è arrivato al Taipei City Hall per poi spostarsi a marzo al Chang Kai Shek Memorial Hall, e accogliere così ancora più taiwanesi - e ancora più turisti. Le autorità sono contente della calorosa accoglienza riservata all'evento, e in particolar modo si augurano di alzare così il livello d'attenzione per quanto riguarda le specie in via di estinzione.
Inoltre, Taipei in questo modo si pone come città verde, in un continente, quello asiatico, dove l'essere "green" non è poi così di moda, e l'ecologia è costretta in un angolo dalle grandi industrie della Tigre Asiatica.
In un luogo dove si preferisce l'MRT alla macchina, la bicicletta al motorino, passeggiare e ritrovarsi nel centro della città con mille piccoli panda a fissarti fa anche riflettere su quanto e come ognuno di noi può migliorare sempre il suo stile di vita, in favore anche di quegli animali che dall'uomo sono stati costretti nelle riserve, quando non sterminati per la loro rarità. Un affettuoso pensiero va a loro e agli orsi di Formosa creati ad hoc per questo Pandamonio.

Chiara Mastronardo e Martina Maruna da Taiwan, Taipei





sabato 15 febbraio 2014

元宵節 - Il Festival delle Lanterne

Le grandi celebrazioni per il capodanno cinese sono giunte al termine: con il quindicesimo giorno del nuovo mese lunare, la festa delle lanterne chiude il susseguirsi di feste e cortei che hanno tinto il mondo intero di colori. Fra dragoni e luci, l’anno del Cavallo ha finalmente cominciato il suo corso.
A Taiwan, nella Repubblica di Cina, la festa delle lanterne è itinerante, ciò significa che non ha luogo sempre nella stessa città. Quest’anno, il tipico librarsi della carta portatrice di desideri e buoni auspici ha avuto luogo in Pingxi, una cittadina poco fuori la capitale.
E’ stato comunque possibile ammirare le lanterne bianche in vari punti del centro città, primo fra tutti il suggestivo sito del Chiang Kai-Shek Memorial Hall.
Nonostante il freddo, erano molti i taiwanesi che per la strada hanno tenuto lanterne in mano, anche se a Taipei la festa è sentita in un modo meno tradizionale e più moderno rispetto ad altri centri.



Prendendo l’MRT, il sistema metropolitano della città, è possibile raggiungere diverse zone. La sera del 14 febbraio i night-market, i tipici mercati notturni, erano affollati (anche di giovani coppie uscite per festeggiare la più occidentale “festa degli innamorati”). Continuando il viaggio attraverso Taipei si può arrivare al capolinea della Red Line, una delle cinque linee che caratterizzano questo enorme ed eccezionale sistema di trasporto pubblico, uno dei migliori dell’Asia. La Chiang Kai-Shek Memorial Hall appare come uno snodo fondamentale per chiunque voglia raggiungere i punti più sensibili della città, e permette di arrivare alla fermata di 圓山 (Yuanshan). Qui ha luogo un grandissimo festival, dove per l’occasione era stata allestita una mostra molto particolare: ogni scuola aveva preparato il proprio carro delle lanterne, e i migliori sono stati esposti in una sorta di parco tematico. Molti altri carri avevano come tema l’anno del cavallo appena cominciato, e narrazioni tipiche del mondo dell’estremo oriente.


Ad accogliere i turisti all’ingresso si trovava la mascotte “Ah Dream”, un piccolo cavallo dal sorriso sgargiante che introduceva a questo magico mondo fatto di carta e desideri scritti in brillanti inchiostri. Ognuno poteva appendere il proprio vicino la Dhammacakka, la tipica ruota della fortuna, simbolo del Buddhismo. La Ruota simboleggia il girare della buona sorte, e con esso il continuo cambiamento della vita.


Per i turisti sicuramente il primo impatto può essere straniante, ma si fa presto l’abitudine agli sguardi estasiati dei bambini, e quelli un po’ sospetti dei genitori. In tutte quelle luci, ci si perde in un mondo dove l’immaginazione lascia spazio ad un diverso tipo di riflessioni. 
Dove persino gli alberi sono imbanditi di luci, ci si sente quasi sospesi in una realtà estremamente moderna e artificiale, ma allo stesso tempo fortemente legata a sentimenti radicati, che affondano le loro origini in anni antichi, in storie vecchie come quelle che quegli stessi carri di luci cercano di narrare ai bambini così come agli stranieri - che forse proprio come bambini, cercano di tradurre e comprendere didascalie e storie.




Il giro finisce subito dopo un grande concerto, l’area comincia a svuotarsi, i biglietti dei desideri sono esauriti, ormai tutti appesi, portatori di auspici verso le tante divinità che cominciano a spegnersi. Il giorno è finito, il festival della lanterne lascia spazio alla vita di tutti i giorni che ora può davvero ricominciare: la metro si riempie come durante un’ora di punta, e bisogna tornare a cavalcare l’onda per essere all’altezza dell’Anno del Cavallo.



Chiara Mastronardo e Martina Maruna  da Taiwan, Taipei